Con la nuova direttiva del COI/T.15/NC N.3/Rev.11 del luglio 2016 cambiamenti in vista.

Le direttive COI diventano operative quando uno Stato legifera in merito, nel caso nostro la UE, ma di prassi si applicano da subito.

I Punti salienti:

nasce l’olio vergine ordinario, può essere venduto al consumatore finale se lo Stato lo autorizza. Una categoria tra il vergine ed il lampante.

l’acido linolenico passa a <=1

metalli  in mg/Kg ferro <= 3,0 e rame <= 0,1

etil esteri <=35 mg/kg

acido eptadecanoico<= 0,4

acido eptadecenoico<=0,6

acido eicosenico<= 0,5

lattine nuove, litografate e sigillate.

Le maglie della qualitá si allargano per far rientrare in particolare gli oli da olive italiani che nell’ultima campagna risultavano spesso anomali.

Le norme italiane spesso sono piú restrittive rispetto alla UE vantando una migliore e diversa qualitá degli oli da olive ma poi abbiamo tanti oli da olive anomali, forse chi legifera non conosce o è mal consigliato.